Storie. La memoria della luce.
Esposizione dei lavori di Maurizio Pilò e Walter Zagagnoni
da sabato 7 settembre a domenica 6 ottobre – Vinaia del Sapere
Inaugurazione sabato 7 settembre ore 17.30
Maurizio Pilò e Walter Zagagnoni espongono i loro lavori alla Vinaia del Verginese e parlano di storie.
Storie degli artisti ma soprattutto i loro lavori raccontano del paesaggio che non è una immagine immobile ma qualcosa che può essere penetrato con infiniti sguardi.
Questi lavori non solo sfondi ma opere che fanno parte del nostro vissuto e i diversi modi di vedere costruiscono il tessuto delle storie.
In un primo momento c’è una osservazione che si apre dal centro e si viene impossessati e diventa vostra, un vostro momento di vita, fino ad eliminare una distinzione fra interno ed esterno. Si sente il tempo della natura, animato dal cielo dei giorni e dalle stagioni tutto in un paesaggio. Per noi è impossibile comprendere come un albero interagisce con l’ambiente, hanno un loro modo di rispondere ai continui adattamenti alle condizioni ambientali e sono testimoni della nostra follia. Tutti questi lavori si aprono a diverse interpretazioni, tutto quello che possono dire lo fanno in maniera in cui si richiama la memoria che trova nuova vita tenendo conto delle storie precedenti e mettono sempre in primo piano la TERRA.
Le fotografie esposte al Verginese sono state riprese nell’inverno del 2024 all’interno del Parco Del Delta Del Po, più precisamente nel bosco e nella palude adiacenti al Lido di Volano, uno dei sette Lidi di Comacchio in provincia di Ferrara, tranne quattro fotografie risalenti al 2012 e scattate nelle vicinanze di Quartiere, frazione di Portomaggiore, durante una gelata straordinaria.
Maurizio Pilò nasce a Faenza il primo maggio del 1957. Dopo il diploma al Liceo Artistico di Ravenna frequenta l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Segue i corsi di Umberto Folli, Tono Zancanaro, Remo Muratore, Giò’ Pomodoro, Paolo Racagni, Vittorio D’Augusta, Eugenio Carmi e Gabriele Partisani. Conclude gli studi con una tesi dal titolo “Segno naturale, segno artificiale”, relatore il Prof. Claudio Spadoni.
Il suo studio è a Santa Maria in Fabriago, piccolo borgo nella campagna romagnola vicino al fiume Santerno.
Le sue prime mostre di pittura risalgono alla metà degli anni novanta. Ha esposto in diverse gallerie pubbliche e private e in luoghi di interesse culturale in personali e collettive. Dalla Pinacoteca Civica di Monte San Martino (Mc), al Fondaco di Bra (Cn), alla Galleria Gollini di Imola (Bo), all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, alla Galleria Del Ridotto a Cesena e nel 2024 al Centro Culturale di Arte Contemporanea, Argenta (Fe).
Sei100
Il lavoro “600” realizzato per il Comune di Portomaggiore celebra i seicento anni della Fiera e racconta di alcune giornate passate a camminare per il paese fotografando quelli che sono stati appunti ora celati, ora svelati: appunti accumulati che sanno di storia perché il tessuto di questo lavoro è il tempo. Noi siamo le stagioni, i ricordi e questi momenti vengono vissuti in modo diverso da ognuno di noi, assumono connotazioni diverse da persona a persona. Il tempo come divenire è un incontro fra la terra, l’oro della luce e il vento che scompiglia le storie e rende unica la nostra vita come i ricordi dei giorni di festa; dei giorni della fiera!
Sei100 inteso come informazione e traccia del passaggio dell’autore in luoghi dove ha provato sensazioni ed emozioni che sono arrivate al suo cuore come frammenti, ovvero, appunti emozionali che costituisco la struttura e lo spazio temporale dell’opera, per lui luogo di ricostruzione dei ricordi vissuti in un viaggio storico emozionale, in cui perdersi e ritrovarsi in quel frammento che in fondo rappresenta l’unicità di ogni individuo.
Walter Zagagnoni nasce il 22 marzo del 1956 a Portomaggiore, dove vive tuttora, la sua vena artistica si manifesta fin da giovane studente e ha sfogo nella pittura, copiando ed imitando impressionisti ed espressionisti.
Per una casualità, all’età di 18 anni, Walter si avvicina allo strumento fotografico e ne è subito affascinato, la fotografia artistica diventa ben presto molto più di un interesse, per alcuni anni pratica entrambe le passioni, ma finisce per dare più slancio e dedizione a quella più nuova cessando di praticare la pittura. Su questa base cresce l’impegno nella fotografia a livello amatoriale e da autodidatta studia l’apparecchio fotografico e la tecnica di ripresa e da allora non ha più smesso di scattare fotografie.
Per tutto il periodo lavorativo ha viaggiato in Europa e in buona parte del mondo, non ha mai perso occasione di portare a casa i suoi ricordi di viaggio registrati, fino ai primi anni 2000 su pellicola in bianco e nero e su diapositiva e dal 2005, su supporto digitale.
Le sue fotografie hanno partecipato a vari concorsi e mostre amatoriali collettive, una di queste è stata premiata dalla rivista ViviMilano, il settimanale del Corriere della Sera dedicato alla città di Milano, nel 2012, nella rubrica “La tua foto d’autore”.
Una costante delle fotografie di Walter Zagagnoni, di questi ultimi anni, è la percezione della violazione continua dell’ambiente perpetrata da noi umani, nel caso delle fotografie in mostra al Verginese questa costante viene meno, un insolito moto di ottimismo è provocato dall’esplosione di una natura viva e rigogliosa, nonostante la stagione invernale, un moto che però non impedisce di provare un accorato senso di disagio alla vista del gran numero di alberi accasciati al suolo sradicati dall’ultima tromba d’aria che si è abbattuta sul bosco di Volano.
La mostra è visitabile gratuitamente nelle giornate di apertura della Delizia del Verginese:
mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30
sabato e domenica dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00.
Per informazioni:
verginese@atlantide.net
335 236673