Dal 18 maggio a Casa delle Farfalle è possibile ammirare la mostra “Nel Regno delle Api”, iniziativa realizzata nell’ambito del progetto “2030 Obiettivo: futuro” sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa valdese.
Di seguito il racconto per immagini del Gruppo Fotografico Cervese.
- L’Ape, Apis mellifera, è l’impollinatore per eccellenza e appartiene alla classe degli Insetti. Nella foto si possono osservare le caratteristiche principali di un insetto: sei zampe e corpo diviso in tre segmenti, capo, torace, addome.
- Un esemplare di ape intento nella raccolta del polline, che viene accumulato inizialmente sui peli presenti sul corpo e poi raccolto nelle cestelle, situate nelle zampe posteriori.
- Le cestelle ben visibili.
- Questi insetti sono in grado di recuperare il nettare anche dai fiori più complicati, avendo una bocca complessa con due funzioni differenti.
- In questa foto si osserva l’apparato boccale nella sua forma lambente, che serve a frammentare il polline e a modellare l’alveare.
- Qui è evidente la formazione della ligula, la forma succhiante, necessaria per prendere il nettare dalle piante e per nutrirsi.
- Le Api possiedono quattro ali ma grazie alla loro particolarità spesso sembra ne abbiano solo due.
- Le quattro ali sono dotate di piccoli uncini mediante i quali possono unirsi per permettere all’insetto di trasportare più peso.
- A volte le api utilizzano le ali per stabilizzarsi durante la raccolta del polline.
- Questo particolare tipo di ali è utile soprattutto quando iniziano a riempire le cestelle, permettendo all’ape di trasportare fino a 15 mg di polline e 40 mg di nettare, a fronte di un peso di 90 mg.
- Le complesse antenne delle api sono composte da due parti: una parte basale, più piccola, chiamata pedicello e una distale, chiamata flagello, che contiene numerosissime fossette olfattive che garantiscono alle api un potente senso dell’olfatto.
- Nelle api operaie l’olfatto è molto più sviluppato.
- Le api possiedono due occhi composti che permettono loro di avere una visuale quasi del tutto priva di punti ciechi. La loro vista è più dilatata verso i toni dell’ultravioletto e con l’ausilio di tre occhi semplici, ocelli, gli permette di distinguere bene forma e ambiente circostante.
- Le api sono gli insetti sociali per eccellenza.
- Vivono formando una colonia numerosa guidata da una regina, unica femmina fertile, seguita da 40.000-100.000 operaie, femmine sterili (nella foto) e tra aprile e luglio da 500-2.000 fuchi, maschi destinati esclusivamente alla riproduzione.
- La storia della domesticazione delle api è molto antica: si sa che già 12.000 anni fa l’uomo raccoglieva il miele e che nel 2400 a.C., in Egitto, l’apicoltura era già pratica diffusa, prima negli antichi bugni, ora nelle moderne arnie.
- In queste “casette” artificiali le api sono in grado di svolgere tutta la loro vita come in un favo naturale, dalla raccolta del polline allo sviluppo del miele.
- Le arnie sono distinte in tre parti: un coprifavo, che fa da tetto, il corpo, dove si trovano le larve e il miele destinato a loro, e i melari (nella foto) dove invece depositano il miele che poi verrà prelevato dall’agricoltore.
- I melari e il corpo sono composti da telaini, parti mobili sospese verticalmente nelle quali le api costruiscono i favi.
- Nel momento della raccolta i telaini vengono tolti e l’apicoltore li può lavorare per raccogliere i vari prodotti, oltre al già citato miele: propoli, cere, polline e la prelibata pappa reale. Anche il favo stesso può essere commestibile.
- Se un favo risulta essere particolarmente florido o quando la regina inizia ad avere una certa età, avviene la cosiddetta sciamatura, durante la quale la vecchia regina con parte della sua colonia cercherà un nuovo luogo dove creare l’alveare lasciando alle principesse la loro vecchia casa, orami orfana di regina.
- Durante i periodi di sciamatura non è raro trovare grosse formazioni di api alla ricerca di un nuovo posto da chiamare casa.
- In vista di una sciamatura, è bene chiamare un apicoltore che cercherà di catturare la regina per portarla in un apiario dove sono tenute le arnie.
- Una volta sistemata la Regina all’interno dell’arnia artificiale le api la seguono nella loro nuova casa.
- Questo fantastico animale è in grave pericolo a causa dell’inquinamento, dei pesticidi e di alcune malattie che ne stanno compromettendo la sopravvivenza. Essendo fondamentali per l’ambiente, oltre che per noi, è nostro dovere aiutare le api il più possibile, superando la paura per le loro punture, provocate da un pungiglione, che spesso ci hanno fatto diffidare di loro ma che usano solo in casi di estrema difesa.